Fuori dall’europeo anche la Germania che segue a ruota la Francia ed il Portogallo. La supremazia del calcio potente viene smantellata da un’essenza di calcio che in certi casi é tornato alle origini, rimandando al mittente contratti milionari e affari da bilioni.
Ora non cominciamo a raccontare la solita storia del calcio dei poveri che ha vinto su quello degli sceicchi, perché così non é affatto.
Semplicemente il gioco di squadra, la compattezza, il sacrificio, la volontà di non mollare mai hanno prevalso in questo europeo come mai prima d’ora, senza guardare in faccia a nessuno e con la presunzione di poter raccontare il calcio come forse lo avevamo scordato.
Ci sono epoche nello sport come nella vita, non cambia molto. Si sta concludendo una di queste epoche per la Germania che ha dominato per anni, per il Portogallo trascinato da un Ronaldo ormai a fine carriera, da una Francia fatta di campioni assoluti che giocano da 11 giocatori singoli e non come 1 squadra unica e compatta.
Sono epoche e l’Italia le conosce bene avendone terminata una drammatica e quasi ridicola solo pochi anni fa ed avendo iniziato un percorso entusiasmante, comunque vadano le cose a questo europeo, con il CT Mancini.
Nessuno é crollato, semplicemente é finita un’epoca mentre un’altra é già cominciata. Non facciamone un dramma. A vincere é sempre il calcio, é sempre lo sport e questo é quello che conta.
La caduta delle grandi del calcio europeo

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