La risposta di Conte alla presa di posizione del garante del M5S non si é fatta attendere ed é stata una dimostrazione di umiltà e di concretezza dalla quale il Movimento potrebbe solo trarne vantaggio.
Conte ha dichiarato che non é permaloso e che sa accettare lo scherzo proprio in riferimento alle scomode battute di Grillo di pochi giorni prima.
Ma la risposta l’ha rimandata al mittente dei 5 Stelle senza mezze misure, senza mezzi termini, ha fatto in modo che si capisse bene, molto bene, il suo punto di vista.
In definitiva ha detto a Grillo io non ci sono alle tue condizioni, senza regolamentazioni precise e con troppe ambiguità, ma ci sono per il Movimento.
Ha sfidato Grillo a pubblicare lo Statuto che lo stesso Conte ha redatto negli ultimi 4 mesi e ha suggerito che possa essere lasciata ai sostenitori del Movimento la scelta se accettarlo o meno, se modificarlo o meno… come il Movimento ha sempre fatto.
Dunque Conte ha tuonato semplicemente “Caro Grillo ti sfido sul tuo stesso campo di battaglia con le stesse armi che tu hai sempre usato. Non mi frega nulla delle tue battute, ti metto al giudizio di tutti i soci sostenitori del Movimento che hai creato. Se rifiuti il giudizio passi per il padre-padrone che molti stanno identificando in te.”
Conte é pronto a sfidare il garante e mettersi al giudizio di tutti gli iscritti.
E’ pronto a far parte del Movimento o a lasciarlo, ma in entrambe le situazioni ha creato le circostanze per garantirsi il supporto di una grossa fetta di sostenitori, che qualora lasciasse o fosse costretto a lasciare, lo seguirebbero all’istante.
La scelta passa per il garante che nelle prossime ore, battute a parte, dovrebbe prendere una decisione. E’ in ballo il futuro del Movimento che potrebbe cambiare e rinnovare, garantendosi ancora un supporto in termini di voti enorme, o potrebbe crollare sotto i colpi di una presunta costituzione democratica che di democratico non ha proprio nulla.
Conte sfida Grillo sul suo stesso terreno

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