Con le società che lamentano perdite enormi, con alcune in ritardo nei pagamenti degli stipendi ed altre che chiedono comprensione ai tesserati per ridursi un’altra volta lo stipendio, come nel 2020, non ci si poteva aspettare colpi da capogiro.
Ecco dunque qualche ritorno di fiamma, qualche acquisto nella categoria “over” che ha alzato l’asticella di qualche anno, e qualche scambio insensato, giusto per accontentare quella necessità del tifoso, ancor più che dell’azionista, di continuare a tifare, ad acquistare gadgets e magliette nella speranza possa tornare entro settembre negli stadi a tifare.
Alla fine il calciomercato di gennaio sta per terminare e nessuno se n’é accorto. Nessuno ha intenzione di investire su un futuro che é ancora troppo incerto. I mancati incassi stanno sgretolando i bilanci delle società di calcio e li stanno portando in alcuni casi sull’orlo del fallimento. Perché se una grossa società incassa molto di più fuori dallo stadio tra diritti d’immagine e accessori nel mondo, una piccola e media vive sugli incassi provenienti dallo stadio e questo potrebbe diventare letale con il protrarsi della pandemia.
Così, in attesa degli ultimi due o tre colpi d’artificio dell’ultimo giorno che riguarderanno giocatori stracotti e scommesse da low cost, ci si proietta nella seconda fase della stagione tra campionato e coppe, nella speranza che la prossima finestra di mercato, possa dare emozioni più marcate.
Il mercato del calcio ai tempi del Covid
