L’addio di Ronaldo é stato solo un bene per la Juventus

Alla fine di Agosto, a campionato iniziato, quando Cristiano Ronaldo ha confermato ai vertici della Juventus che voleva andarsene é stata una doccia fredda per tutti. Gli accordi erano diversi, se questa doveva essere la decisione Ronaldo avrebbe dovuto confermarla almeno all’inizio di agosto e non alla fine, mettendo la squadra in una posizione svantaggiata di dover correre ai ripari. Non é stata una mossa di squadra e per la squadra, soprattutto sapendo che da aprile aveva deciso di andarsene e semplicemente non aveva trovato un team interessato a prenderlo.
Analizzare oggi l’aspetto economico sarebbe troppo semplice e banale per definire l’affare di essersi liberati di un peso così grande sulla casse già abbastanza in rosso della Juventus.
Analizzare invece l’aspetto agonistico é meno semplice ma ancora più evidente. La Juventus é tornata squadra, si é compattata e ha smesso di giocare sulle ali di Ronaldo e con i goal che uno come CR7 ti garantisce.
E’ tornata a soffrire, a lavorare sui singoli reparti e sulla coesione degli stessi. Non cerca più solo l’individualità che CR7 ti impone quando veste la tua stessa maglia, ora la Juventus é tornata squadra ed il problema, sotto gli occhi di tutti a Manchester nella memorabile sconfitta per 5-0 contro il Liverpool di ieri, adesso si può dire che sia passato nelle mani e nelle tasche del Manchester United che ha pensato all’investimento Ronaldo più come una fonte di marketing che non una necessità di gioco.
Ora il Manchester cercherà di correre ai ripari magari sostituendo l’allenatore, ma cambiando i fattori il risultato non cambierà comunque.
Ecco il perché della telefonata di Guardiola a CR7 che lo ha spinto intelligentemente sull’altra sponda di Manchester. Pep sapeva che si sarebbe portato a casa uno dei giocatori più forti al mondo che però poteva solo essere un problema in più da gestire soprattutto per una squadra che fa del collettivo la sua religione assoluta.