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Coronavirus, la confusione sta generando il panico

editoriale italiano

I casi di contagio da coronavirus confermati in Italia sono arrivati a 149. Non pochi, ma nemmeno così tanti da giustificare la situazione di simil-panico di cui siamo testimoni in alcune località.
Ci siamo chiesti tutti in questi giorni: come mai da quando é saltato fuori il primo caso sono susseguiti casi uno dietro l’altro?
Non ha senso tutto questo. Dalla conferma del contagio del manager di settimana scorsa il virus sembra entrato nelle nostre vite tramite onde radio alla velocità della luce. Non può essere e non avrebbe senso che sino a quel giorno non vi erano stati casi e poi all’improvviso in poche ore oltre 100 persone sono state confermate contagiate.
Si pensa tutti insieme che prima sia stata sottovalutata la situazione. Probabilmente i tamponi per le analisi collegate al coronavirus venivano fatti non proprio a tutti ma solo ad alcuni e solo in determinate circostanze.
Altrimenti quanto accaduto in questi ultimi giorni non avrebbe senso.
Perché alla fine tutto questo genera paura che troppo spesso, nelle persone disinformate porta al panico.
Ecco appunto, si poteva partire in anticipo. Anziché dedicare editoriali alla lite tra Bingo e Bongo a SanRemo che tuttora ci tiene con il fiato sospeso, potevamo dedicare editorialmente parlando lo spazio che meritava questa situazione.
Ovvio che non sarebbe bastato fermare i voli diretti da e per la Cina, soprattutto se per andarci bastava fare scalo in altri Paesi che non bloccavano i voli verso i paesi asiatici.
Prima é stato sottovalutata la situazione e adesso si corre ai ripari.
La scelta del Governo é dettata dall’emergenza, ma anche in questo caso é stata una scelta ovvia, viste le prime ore dalla scoperta del paziente 1. Dunque giusto prendersi qualche ora, giorno o anche 1 settimana per cercare di riavere il controllo sanitario sul territorio nazionale. Giusto valutare di giorno in giorno e poi decidere in base agli aggiornamenti che si riceveranno.
Sbagliato invece lasciare che la confusione che si é generata da qualche giorno possa condurci verso il panico peraltro ingiustificato.
Ora sappiamo con cosa abbiamo a che fare, bisogna collaborare per garantirci di poterlo contenere e poi intervenire sulle forme di prevenzione.
Esagerare nel voler portare la situazione a tutti i costi sotto l’aspetto del dramma sanitario é sbagliato a priori e non aiuta nessuno.
Giusto continuare ad istruirci, perché alla fine in questo preciso momento risultano raggiunte dal virus nel mondo 79.565 persone. Decedute 2.619, guarite 25.084.
Forse, come qualche virologo ha precisato nei giorni scorsi, é quest’ultimo dato che conta più di ogni altra cosa.

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