Indipendentemente dai risultati di questo turno di Champions, la risposta a tutte le nostre domande di questi ultimi mesi é arrivata proprio guardando le sfide di coppa di queste settimane.
Siamo lontani anni luce dal calcio europeo. Smettiamola di pensare da arroganti che basta giustificare un livello alto di salari a calciatori scartati da altri campionati per garantirsi di raggiungere il tetto d’Europa. Smettiamo di credere di essere avanti, siamo molto indietro. Il nostro calcio é lento e sconnesso tra i reparti, adottiamo la ripartenza da dietro perché é di moda anche se abbiamo giocatori con i piedi non proprio alla Modric.
E’ arrivato il momento delle risposte. Le domande degli ultimi mesi sono rimaste in sospeso. Il calcio europeo é terribilmente veloce, fatto di coraggio e capacità di saper interpretare la partita che a noi manca.
Abbiamo alcuni dei giovani più talentosi al mondo che potranno dare grandi soddisfazioni e Mancini e alla nazionale italiana, ma li smorziamo nei club perché privilegiamo scarti da altri campionati, strapagati che non hanno più nessuna voglia di fare grandi sacrifici.
Ecco perché persino le squadre considerate di secondo livello ci buttano fuori dalle coppe. Deve tornare la voglia di vincere e di lottare che non a caso aveva portato la Juve di Allegri e Mandzukic in finale di Champions. La grinta e la voglia di correre di Conte che ha portato l’Inter in finale di Europa League lo scorso anno. Senza questi fattori, abbiamo perso in partenza.
Poi però va anche aggiornato il modo di giocare o tra un paio di anni non passiamo nemmeno il primo turno.
La rabbia é che potremmo avere le doti necessarie ma preferiamo gestire le squadre di calcio come le aziende di automobili non capendo che il capitale umano é di gran lunga superiore e se sfruttato al meglio può fare miracoli, soprattutto tra i giovani.
Il nostro calcio é troppo lontano da quello europeo

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