Ormai é un dato di fatto. La maggior parte degli psicologi é concorde nell’affermare che la positività che possiamo provare nella nostra vita si alimenta attraverso la felicità ma non solo.
Che si tratti di carriera, che si tratti di obiettivi personali, che si tratti di soddisfazioni sul lavoro come nella vita privata, il raggiungimento della felicità, o meglio la stessa ricerca della felicità dipende in maniera direttamente proporzionale dagli eventi positivi che la vita ci regala, ma sopravvive grazie agli eventi negativi che a loro volta sono necessari proprio in questo contraltare di situazioni emotive.
E’ innegabile, l’ambiente lavorativo spesso aiuta in bene o in male a trovare questa felicità. Dedichiamo gran parte delle nostre giornate a lavorare dunque il posto in cui lavoriamo ed il modo in cui lavoriamo fa la differenza nella nostra vita proprio nel conteggio finale che ci conduce verso una felicità vera, concreta.
Un posto di lavoro che aiuta a stare bene e facilità lo svolgimento del lavoro può e deve fare la differenza. Ma sempre e comunque sono le situazioni positive che alimentano la nostra voglia di essere felici. Senza dimenticarci delle situazioni negative, indispensabili a dare ancora più valore a quelle positive.
La felicità ha bisogno di positività e di negatività
