Lo ha fatto spesso nel corso della sua carriera. Prima da giocatore ma poi e soprattutto da allenatore. Antonio Conte sa come funziona il circo mediatico meglio di chiunque altro. Ecco dunque spiegato l’atteggiamento di ieri sera.
Se l’Inter avesse vinto e fosse andata in finale avrebbe parlato solo della partita definendo il resto chiacchiere da bar. Avendo perso, essendo fuori da ogni competizione e dovendo sentire la pressione di dover vincere il campionato, ha preferito dare un colpo al cerchio ed uno alla botte per fare in modo che l’attenzione si potesse spostare dal campo agli spalti. La polemica con Agnelli ha preso tutto lo spazio mediatico che invece la partita mediocre dell’Inter non ha preso.
Nessuno o in pochi oggi parlano di una squadra stanca, senza identità e con alcuni giocatori che ci si chiede cosa sono stati presi a fare. Nessuno oggi parla di incapacità di concretizzare le occasioni da goal. Nessuno parla di affannosa ricerca del risultato.
Oggi, come ai tempi del ristorante in cui non mangi se non hai i 100 euro (stando a questo ragionamento dunque Atalanta, Sassuolo, Verona e altre non dovrebbero nemmeno cominciarle le partite) si é usata la stessa tecnica, quella del distogliere l’attenzione da una partita di bassissimo livello per una squadra che ambisce a molto di più, per finire a parlare tutti di polemiche da bar o peggio ancora da parrucchiere.
Nessuno dice che lo faccia apposta, ma non si può negare che sia bravo a gestire queste situazioni. Il prossimo titolo potrebbe essere “La ricerca dell’alibi perduto.”
Conte e la furbata di far togliere l’attenzione dalla partita

GIPHY App Key not set. Please check settings