Lo scenario mondiale sta cambiando per sempre e mentre prima accadeva ad un ritmo decisamente inferiore, gli interessi politici ed economici ai giorni nostri accelerano unioni e condivisioni tra Paesi alla velocità della luce.
Il vertice tra Erdogan e Putin oltre a rafforzare i rapporti tra i due ha dimostrato al mondo che da quelle parti esiste una nuova coalizione che ha tutte le intenzioni di fare di testa propria senza soggiogare o acconsentire imposizioni di trattati o di sanzioni di alcun genere. Una parte di mondo che rischia di creare il suo modus operandi e di stabilire le sue leggi.
Turchia e Russia hanno messo da parte i problemi per raggiungere un compromesso sulla Libia che ancora una volta allontanerebbe questi stati da quel Onu che ormai da queste parti non ha quasi più alcuna influenza e alcun potere.
Nel frattempo, dettaglio non da poco, viene inaugurato il gasdotto Turkustream e si valutano ulteriori collaborazioni a sfruttamento di alcuni pozzi petroliferi in Libia, ecco da dove nasce il cessate il fuoco. Alla fine dunque un nuovo scenario nato in pochi mesi.
Da un lato Trump che si isola sempre più nel suo Paese e la sua politica estera della serie “se una cosa non ci interessa direttamente lasciamo che siano gli altri a preoccuparsene…”, dall’altro un asse russo-turco che comincia a prendere troppa forza politica, economica e militare. Per arrivare ad una Cina ancora terribilmente chiusa ed isolata per terminare con un’europa che sembra sempre con quell’atteggiamento di attesa, di adeguamento a quello che gli altri decidono di fare.
La storia racconterà di una situazione di transito in questi anni, nella speranza non sia il preludio di un’ennesima escalation di eventi militari di portata mondiale. Perché alla fine i soldi spingono verso la guerra, non solo il potere.
Erdogan e Putin lanciano un messaggio molto chiaro

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