Deutsche Bank ha accettato di pagare 150 milioni di dollari di penalità per i suoi rapporti con Jeffrey Epstein come parte di un ordine con i regolatori di New York. Lo ha riferito quest’oggi il dipartimento dei servizi finanziari dello stato.
La banca d’investimento multinazionale con sede a Francoforte, in Germania, “non è riuscita a monitorare adeguatamente l’attività di conto condotta per conto del trasgressore sessuale, nonostante le ampie informazioni disponibili al pubblico in merito alle circostanze relative alla precedente cattiva condotta criminale del sig. Epstein”, il Dipartimento di Stato di New York del Servizi finanziari ha detto.
La notizia segna la prima azione di contrasto nei confronti di un istituto finanziario da parte di un regolatore per i rapporti con Epstein.
Alquanto strano per la Deutsche che pressa spesso i clienti in paesi come l’Italia mettendo sempre davanti a qualsiasi cosa la motivazione dell’antiriciclaggio. Dunque irriverente e alquanto dubbio l’atteggiamento scelto negli Stati Uniti per mascherare una certa flessibilità e noncuranza delle informazioni nelle mani di tutti a tempo debito in merito al signor Epstein.
Acconsentire di pagare una somma così bassa per mascherare un atteggiamento irrisorio verso la legge non aiuta il sistema finanziario a livello mondiale.
La domanda che tutti potremmo porci oggi é: quanti altri Epstein ci sono da coprire nel mondo se bastano 150 milioni di dollari per tenerli al sicuro?
Eppure volendo vedere non sarebbe la prima volta che la Deutsche si prende gioco del sistema economico internazionale… sempre continuando a lottare contro l’antiriciclaggio chiedendo ai clienti persino il colore delle proprie mutande in paesi come l’Italia, perché devono sapere con chi hanno a che fare… almeno così si giustificano.
Con Jeffrey Epstein qualcuno avrà chiuso gli occhi per molto di più di 150 milioni di dollari.
Deutsche Bank paga 150 milioni di dollari per nascondere il caso Jeffrey Epstein

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