Forse questo é l’aspetto più raccapricciante di questa fase della nostra storia. Ogni Paese al mondo sta contando i morti da coronavirus mentre pochi Paesi al mondo si stanno preparando adeguatamente al dopo-coronavirus, che comincerà nelle prossime settimane in cui ci ritroveremo di fronte uno scenario fortemente drammatico.
Si cominceranno a contare i lavori morti, i lavoratori senza impiego e questa sarà la fase più delicata di sempre.
Perché i numeri parlano chiaro, per quanto in tanti non vogliono affrontare il problema sin da oggi barricandosi dietro alla scusa che adesso bisogna pensare al coronavirus.
In Francia, in Italia, in Germania e Regno Unito, come in America e Sud America, il numero dei senza lavoro aumenterà a livello esponenziale e nessuno sarà in grado di fronteggiarlo nel modo giusto se non si comincia sin d’ora a preparare un programma chiaro con effetto immediato.
La sola Spagna prevede dalle prime statistiche che almeno 3,8 milioni di persone saranno senza lavoro alla fine del lockdown e questa é solo una proiezione fatta in maniera approssimativa.
Dati che preoccupano fortemente perché questi numeri tradotti in termini lavorativi significano famiglie alla fame, aziende che chiudono e catena di vendita e di distribuzione che si inceppa irreparabilmente perché le persone senza lavoro non hanno soldi per comprare nulla.
La Spagna si aspetta 3,8 milioni di disoccupati dopo il lockdown

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