in , ,

Un marinaio di 19 anni responsabile dell’incendio sulla Bonhomme Richard

editoriale italiano

Un mandato di perquisizione federale svelato rivela per la prima volta l’ampiezza dei primi giorni delle indagini collegate al devastante incendio a bordo della nave d’assalto anfibia Bonhomme Richard e come un diciannovenne SEAL che si è ritirato è diventato il principale sospettato con l’accusa di incendio doloso.
I documenti, depositati presso la corte federale di San Diego dal Naval Criminal Investigative Service, suggeriscono anche che qualcuno abbia sabotato le attrezzature antincendio della nave prima dell’incendio del 12 luglio 2020, oltre a manomettere le prove sulla scena del crimine nei giorni successivi.
L’apprendista marinaio Ryan Mays, ora ventenne, è stato accusato ieri dalla Marina di incendio doloso aggravato.
Gary Barthel, un avvocato militare con sede a San Diego che rappresenta Mays, ha rifiutato di commentare le informazioni contenute nel mandato, dicendo che non ha ancora ricevuto alcun documento sul caso dai pubblici ministeri della Marina.
Barthel ha confermato che Mays è stato accusato e ha detto che nega qualsiasi illecito.
“È stato irremovibile”, ha detto Barthel. “Nega qualsiasi coinvolgimento con l’inizio dell’incendio”.
Come un diciannovenne SEAL sia riuscito a fare tutto questo da solo rimane per ora un mistero. Programmare un incendio di queste proporzioni su una nave militare con tutti i sistemi di sicurezza attivati e riuscire a manomettere persino i sistemi di antincendio é qualcosa di incredibile. E volendo vedere ancora oggi deve essere provata la colpevolezza del giovane marinaio, per ora si parla di un’accusa e di una perquisizione.

What do you think?

193 Points
Upvote Downvote

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Davide Foschi

editoriale italiano

Il governo scozzese offre 50 mila sterline per vivere sulle isole

editoriale italiano

Cuomo dovrebbe fare la cosa giusta, dimettersi