Poco fa anche il Senato ha espresso parere positivo nell’approvare il Decreto Legge Liquidità che tanto ha fatto discutere in queste settimane.
Con 156 voti favorevoli e 119 contrari il Senato ha convertito in legge la fiducia posta dal Governo su questo decreto.
Nessuna modifica, nemmeno una virgola cambiata al decreto approvato alla camera la scorsa settimana.
Varato dopo il Cura Italia e prima del dl Rilancio, il dl liquidità é uno degli strumenti offerti dal governo per arginare l’impatto negativo del coronavirus sulla nostra economia che ha portato le piccole e medie imprese a trovarsi in condizioni drammatiche.
Tra le novità più di rilievo il prestito garantito al 100% dallo Stato che può raggiungere anche i 30 mila euro e non più solo i 25 mila come in precedenza. L’istruttoria non serve e viene sostituita da un’autocertificazione.
I tempi per la restituzione del prestito poi si allungano sino a 10 anni e sono stati tolti diversi paletti che rendevano la pratica troppo spesso impossibile.
Dalle difficoltà burocratiche di questi primi 50 giorni, dettate da un precedente decreto che non sollevava le banche da ogni responsabilità legale, si passa ad una situazione apparentemente più accettabile che toglie alle banche l’incombenza di doversi tutelare sotto ogni aspetto, soprattutto quello legale, nei confronti dei clienti non proprio con una situazione creditizia ottimale ma che hanno comunque diritto di poter accedere al credito messo a disposizione del governo.
Con il sì del Senato, il DL liquidità é legge a tutti gli effetti

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